sabato 31 marzo 2012

Partita a carte

Caviglioni Angelo Bologna, (1887 - 1977) - Opera datata 1924
 
"Partita a carte" del 28 maggio 1996 fa parte della raccolta "Umanità" che comprende cinque composizioni.     Già abbiamo pubblicato la composizione "Il pianto del povero" che porta la data del 31 marzo 1999, seguiranno "Ti vidi madre una sera", "Improvviso ci colse" e "Non ti chiedo".  
              

PARTITA A CARTE

               
La partita sta per finire.
Sul tavolo il mazzo ormai
s'è fatto magro.

E' l'ultimo giro
- controlla -
o poco manca.”

Una grande giocata ?
Le carte son queste,
non altre !
E il tempo dell'azzardo
è passato.
Ecco, è finita.

A quanto siamo ?”
Nessuno osa contare.
E nel silenzio,
uno dopo l'altro
andiamo.


                                              28/05/96

martedì 27 marzo 2012

Il pianto del povero

Marc Chagall - View from a Window. Vitebsk. 1908
"Il pianto del povero" fa parte della raccolta "Umanità" che comprende altre quattro composizioni che via via verranno proposte. Oltre a "Il pianto del povero" troviamo "Partita a carte", "Ti vidi madre una sera" "Improvviso ci colse" e "Non ti chiedo". Mentre nelle prime quattro è immediato cogliere lo spunto autobiografico l'ultima, "Non ti chiedo" è dedicata "Ad ogni persona amica" suggerendo una nuova lettura della raccolta stessa.
              IL PIANTO DEL POVERO

venerdì 16 marzo 2012

La croce è sorgente

 

Trascrizione del breve intervento di don Lino durante la lettura biblica di giovedì  15 marzo 2012

La croce non è soltanto un segno della cultura o della storia, va ben oltre: è la sorgente.
Nel silenzio, raccogliamo un po’ di grazia di questa sorgente; comunichiamo quanto abbiamo colto e disponiamo il cuore alla preghiera per arrivare poi all’azione.
L’icona del Crocifisso potrebbe essere san Francesco,  fisicamente ferito con le stigmate e a sua volta sorgente di una singolarissima offerta di amore. L’esperienza di Francesco ci mostra un mondo diverso, dove ogni creatura canta; e la croce è il frutto positivo di questa corrente di amore.

venerdì 9 marzo 2012

Le dieci parole di Dio per essere felici



Trascrizione del breve intervento di don Lino durante la lettura biblica di giovedì  8 marzo 2012
Non voglio aggiungere parole, ma piuttosto richiamare un criterio: ciascuno di noi - famiglia, persona, comunità, società - dia importanza nell’essere attento ad accogliere le frecce appuntite che la Parola veicola.
Qualcuno ad esempio è ferito dalla Parola; ognuno ha la sua reazione personale e si sente chiamato in causa concretamente. Il silenzio qui e a casa è un silenzio di interiorizzazione della Parola sentita e accolta in modo da poter rispondere a questa domanda: cosa dice a me oggi il Signore con questa Parola? Quindi sono chiamato a custodire la Parola e maturare il punto che mi ha colpito maggiormente.
Tenere presente la Parola non è solo un insegnamento, ma è anche conoscere l’agire di Dio. Dio fa in me quello che mi viene detto, produce quello che indica. La Parola crea. Non mettiamoci di fronte alla Parola come ad una nostra opera, perché è Dio che opera; e chiediamo di essere docili a questa sua azione.
La Parola è accompagnata dalla potenza di Dio, che fa essere, di un peccatore, un santo.
Suggerimento: non leggere o ascoltare la Parola senza che diventi preghiera. Sarebbe un errore, perché annullerebbe la forza della Parola stessa. L’implorazione (personale e comunitaria) è essenziale per un ascolto fruttuoso. Ecco perché facciamo silenzio dopo le letture e riceviamo un sobrio aiuto dalle testimonianze. Per questo chiediamo, durante l’incontro, di suggerire motivi di preghiera avvertiti come i più urgenti e i più veri.



Anno B
 (trascrizione delle letture bibliche del
2009 (sempre anno B) 3^ domenica di Quaresima