venerdì 21 marzo 2014

La brocca dimenticata

Sì, quella brocca era mia. L’avevo dimenticata il giorno in cui iniziò per me una nuova vita. Me ne servivo tutti i giorni quando, nell’ora più calda, sicura di non incontrare nessuno per strada, (il disprezzo della gente mi era insopportabile) andavo – da sola - al pozzo per attingere l’acqua.

L’avevo con me quel giorno,,, quando incontrai il viandante. si !
Mi accorsi subito che era un giudeo, ma non borioso come gli altri,
e che era povero, più povero di me .
Arso per la sete ma privo di strumenti per attingere, non si vergognò di chiedermi da bere. E cominciò a farmi domande, alle quali lui stesso dava sorprendenti risposte. Mi parlava di un’acqua diversa, che lui aveva, capace di dissetare per sempre, e di un pozzo inesauribile…di un modo di pregare mai sentito.
Le sue parole, mentre parlavano di lui, mi aprivano gli occhi su di me
.Era come se mi conoscesse. Sapeva tutto di me, anche quello che io stessa non sapevo o non volevo sapere.
Ad un tratto un lampo di luce illuminò tutta la mia esistenza.
Fu come se il velo, che oscurava il mio sguardo, cadesse.
La mia vita mi apparve in tutta la sua cruda realtà ma senza schiacciarmi con il suo peso.
Una spinta interiore mi forzò a correre in paese e a dire, senza più paura o ritegno, quanto mi era successo.
Avevo sperimentato un’ altra sete; avevo scoperto un altro
pozzo; avevo trovato un’altra acqua e intravista un’altra vita.
Soprattutto avevo incontrato una “persona” totalmente diversa e tuttavia, così umana ! Che sia Lui il Messia ?
Gli avvenimenti incalzavano. Non potevo tornare indietro a prendere la mia brocca !

Si, quella brocca era la mia!



Don Lino Cassi

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